SHERRUNGA

Divinità minore: “La creatura dorata” “La Notte e il Giorno”

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    Spalatore di cacca d'elefante

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    SHERRUNGA
    “La creatura dorata” “La Notte e il Giorno”
    Allineamento: Neutrale Neutrale
    Dogma: Aspirare al conseguimento della profezia
    Motto: “Vive colui che vola con le ali della gloria, l’ignavo è già morto e dimenticato.”
    Descrizione: Tramandato da secoli oralmente, si tratta di una religione molto antica ed esotica di cui poco si conosce se non gli aspetti principali. Secondo i suoi credenti, in tempi ancestrali la divinità sconosciuta Sherrunga creò l’universo come oggi lo conosciamo dalle sue scaglie dorate. Tuttavia, egli si sentiva tremendamente solo, così piantò il seme della vita su una stella e dopo millenni di attesa qualcosa nacque: il miracolo accadde ma da solo non bastava per popolare ogni luogo. Allora Sherrunga richiamò a se la stella facendola esplodere e fondendosi con essa. Il suo corpo si frantumò in mille pezzi che caddero sulla terra sterile e la resero fertile ricca di flora e di fauna. Con le ultime forze espresse la volontà di rinchiudere il segreto della creazione all’interno di uno specchio opaco e non riflettente, il Terraptis, al fine di preservare la vita delle sue creature. Infine, lo appese sulla volta celeste e lo celò nascosto dall’astro più lucente. Nello sforzo si divise in due entità e diventò tutt’uno con il cielo per protegge il Terraptis ogni giorno nella forma di notte e giorno. La profezia dice che un giorno una creatura mortale sarà in grado di riportare Sherrunga alla sua forma iniziale affinché il mondo attuale e imperfetto possa giungere al termine per farne nascere uno migliore. Affinchè ciò accada, egli dovrà distruggere il Terraptis, fondere la notte con il giorno e riconsegnare il segreto della vita al suo creatore.
    Uno Sherrungano guarda sempre il cielo in due momenti particolari della giornata: l’alba ed il tramonto. È qui che l’astro luminoso tocca la terra e dove il Terraptis risulta essere più raggiungibile. Ogni fedele spera in cuor suo di essere l’eletto, colui che porterà a compimento la profezia ma sa che per diventarlo davvero dovrà dimostrare un grande valore a sé stesso e agli altri membri della comunità. Le cariche più alte sono rappresentate dalle persone che più probabilmente sono destinate a compiere il destino. Esse talvolta sono in accordo tra loro, altre invece si accusano a vicenda di essere indegni per il compito. In generale i fedeli più novizi le seguono e sperano un giorno di superarli. La reliquia più importante è l’urna che contiene il corpo liquefatto di Ygrò Evloginemos: si dice che sia la persona giunta più vicina al sole e che addirittura lo abbia sfiorato, liquefatto poi per le elevate temperature. Essa è la riprova che essere il prescelto è un requisito fondamentale per la riuscita dell’importante compito e che la morte giungerà per gli impostori. Onori e gloria sono destinati a chi come Ygrò testimonierà il suo credo con la sua vita e le sue gesta. Condannato chi invece si macchia di codardia.
     
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